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Fisso è lo sguardo verso quella terra lontana, dove l’attesa di una vita no, non può restare vana. Scusami se non ho saputo capire quali fossero i tuoi bisogni. Ma più forte era il grido di giustizia, più forte il richiamo di quei volti. Io, che non ero mai stato in un lungo sentiero, mi accorgo dell’orrore di cui l’uomo va fiero. Io, che rifuggivo la vita con animo vile, affronto il dolore da dietro un fucile. Un tempo potevi contare sulle mie parole, sulla mia presenza. Ma ora il mio spirito è preso soltanto da questa sofferenza. Non ho cancellato il tuo ricordo, ho preferito esser d’aiuto. Un gesto incondizionato, quasi un amore che si crede assoluto. Io, che non ero mai stato in un lungo sentiero, mi accorgo dell’orrore di cui l’uomo va fiero. Io, che rifuggivo la vita con animo vile, affronto il dolore da dietro un fucile. E quando di notte guardo le stelle in cima a questa collina, come un calore che scalda anche la più fredda mattina. Adesso so di avere un appoggio e di non essere più solo, circondato da nuovi amici e speranze io mi consolo. Ora posso vedere le cose coi miei occhi, senza più chiederti scusa. Ricorda, anche se non tornerò, io spero di non averti delusa. Mentre la tua voce, nella mente mi assiste e mi fa compagnia. Sappi, anche se io sono qui, tu sarai sempre mia.
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